Cosa fare in caso di tamponamento a catena? – Guidare un veicolo è un’operazione che richiede molta attenzione, in ogni caso è necessario essere pronti a rispettare i segnali stradali, eventuali pericoli e coordinare al meglio il proprio stile di guida a seconda delle condizioni del veicolo e delle condizioni climatiche.
Infatti, molte volte può capitare di trovarsi coinvolti come vittima o causa di un tamponamento a catena tra veicoli proprio perché il proprio livello di attenzione è venuto meno o se non si ha avuto la tempestività di evitare lo scontro.
Il tamponamento viene composto dall’articolo 149 dei Codice della Strada che chiarisce il comportamento da avere durante la guida della vettura, la distanza di sicurezza da adottare in modo da evitare incidenti. Il soggetto che ha causato l’incidente, avendo violato l’articolo 149, sarà punibile con una sanzione amministrativa e dovrà sarà tenuto a pagare un prezzo compreso tra i € 41,00 e i € 68,00.
Oltre a pagare una multa, al conducente colpevole saranno decurtati ben tre punti dalla patente nel caso in cui l’urto abbia generato lievi danni a cose. I punti detratti diventeranno 5 nel caso in cui i danni provocati alle cose presenteranno grave entità.
Nel caso in cui invece la collisione genera lesioni alle persone, i punti detratti saranno ben 8. Inoltre, il tamponamento prevede anche la sospensione della patente nel caso in cui il conducente in un periodo di due anni abbia violato per almeno due volte il codice stradale, compresa la sicurezza e la distanza, causando il tamponamento.
Quando si è vittima di un tamponamento a catena, a causa dello spavento non si ha la possibilità di pensare a come andranno le cose e sorgeranno preoccupazioni per il proprio veicolo. In caso di danni lievi alla vettura è consigliato sottoscrivere una constatazione amichevole a doppia firma. Questa operazione richiede la compilazione del modello CID.
Qualora dovesse trattarsi di un tamponamento a catena, ovvero con danni causati sia alla parte posteriore che anteriore della vettura, bisogna compilare due moduli. Uno che serve a risolvere la faccenda con l’automobile che precede, l’altro con la macchina che ha provocato il tamponamento. In caso di tamponamenti più complessi, in cui sono coinvolti molteplici veicoli o in cui non è stato preso un accordo tra le parti interessate, si consiglia richiedere l’intervento delle autorità che hanno il compito di verbalizzare le dichiarazioni.
Nei giorni a seguire è necessario denunciare lo scontro alla propria assicurazione e inviare la richiesta di risarcimento dei danni.
La compagnia assicurativa, deve rispondere con un’offerta di risarcimento entro un mese dall’accaduto, in caso di danni al veicolo e a cose con modello CAI firmato da ognuno dei conducenti delle vetture; entro due mesi, in caso di danni a veicoli e cose ma con modulo CAI firmato soltanto da uno dei due conducenti coinvolti nel tamponamento ed entro tre mesi per i danni all’automobilista e altre persone. Ricevuta l’offerta dell’assicurazione, il mezzo dovrà essere portato da un carrozziere per farlo riparare.
Il metodo maggiormente consigliato, è quello di recarsi da un carrozziere conveniente economicamente. Tutte le compagnie ne hanno diverse, che possono essere facilmente rintracciabili, che riparano la vettura e che saranno pagati direttamente dall’assicurazione.
L’urto può provocare lievi lesioni che possono essere avvertite anche dopo diverse ore dallo scontro, che possono essere accertati dai medici del Pronto Soccorso tramite determinati controlli. La struttura rilascia, quindi, al soggetto infortunato un verbale dove sono presenti i giorni di prognosi e la cura a cui deve sottoporsi. Il danno biologico è definibile attraverso una procedura medica che permetterà al conducente di richiedere un minuzioso risarcimento dei danni. Ogni danno subito dovrà essere documentato da accertamenti clinici, come anche il colpo di frusta.
Il tamponamento a catena si può verificare sia in strade cittadine che in quelle a scorrimento veloce. In un caso del genere non è possibile procedere con il risarcimento diretto, ma bisogna richiedere i danni all’assicurazione del veicolo responsabile dell’urto. In caso di tamponamento a catena, anche per motivi di agitazione, potrebbero esserci delle difficoltà a individuare il responsabile della collisione. Prima di compilare i moduli CAI, è necessario effettuare una distinzione tra il tamponamento a catena tra mezzi fermi in coda da quello che avviene tra vetture in movimento.
Se il tamponamento a catena avviene tra mezzi fermi, l’unico responsabile del caso è il conducente che ha dato vita alla prima collisione da cui sono generati i successivi tamponamenti. Ciò significa che, le richieste di risarcimento danni saranno inoltrate all’assicurazione dell’automobilista che ha generato il tamponamento.
Se il tamponamento a catena si verifica tra mezzi in movimento, vale il principio base in cui l’automobilista dell’ultimo veicolo è colpevole dei danni provocati al mezzo che lo precede che, di conseguenza, è responsabile del tamponamento al veicolo che si trova davanti.
Quindi avvengono diverse inosservanze della distanza di sicurezza rispetto al mezzo antistante. Se dovesse essere fornita una prova liberatoria di aver tentato in tutti i modi di evitare la collisione, anche se i mezzi si trovavano in movimento, il secondo o terzo veicolo tamponato non sarà colpevole del danno provocato.